Displasia dell'anca (HD)
Il termine "displasia" deriva dal greco e significa "formazione anormale". La displasia dell'anca è quindi una patologia scheletrica caratterizzata da un anomalo sviluppo dell'articolazione coxo-femorale (incongruenza ossea e lassità legamentosa) le cui conseguenze si manifestano dopo la nascita. Il cane displasico può manifestare diversa sintomatologia: da una lieve zoppia alla totale immobilità.
Poiché la patologia in questione ha una base genetica, ed è quindi ereditaria, è di fondamentale importanza che entrambi i genitori siano controllati tramite una radiografia prima della loro eventuale riproduzione. L'accoppiamento di cani displasici ha come conseguenza la nascita di un'alta percentuale di cuccioli displasici.
Per correttezza bisogna aggiungere che la displasia dell'anca può essere fortemente aggravata da una non corretta gestione del cucciolo durante l'accrescimento e in particolare dai 4 ai 9 mesi di vita. In questo periodo delicato una scorretta alimentazione e l'esercizio eccessivo possono aggravare situazioni border-line.
La radiografia di controllo deve essere fatta dopo il compimento dei 12 mesi di età da un veterinario autorizzato che la invia ad una centrale di lettura ufficiale (FSA o CeLeMaSche). La centrale di lettura emette una diagnosi che viene riportata sul pedigree del cane (in alto a destra) mediante l'apposizione di una lettera identificativa secondo il seguente schema:
A - Normale
B - Quasi Normale
C - Lieve Displasia
D - Media Displasia
E - Grave displasia
fattori genetici ereditari : genitori che hanno questo tipo di malformazione hanno circa il 25% di possibilità di trasmetterlo alla loro progenie.
fattori genetici generici : struttura ossea, muscolare, tendinea e loro equilibrio, l'incremento del peso medio dell'animale e velocità di accrescimento nei primi sei, nove mesi di vita.
fattori ambientali : una alimentazione inadeguata, l'eccessivo movimento o la sovralimentazione durante la delicata fase di crescita, il tipo di terreno sul quale cresce. Una prevenzione sicura per questa malattia non esiste in quanto non si è ancora in grado di valutare dal DNA la predisposizione di un soggetto. Si cerca quindi di effettuare un esame radiologico su tutti i soggetti riproduttori e di utilizzare per la riproduzione solo quelli esenti da displasia. Questo, purtroppo, non garantisce che la discendenza sia sana perché anche soggetti senza displasia possono essere portatori di geni, ma diminuisce la possibilità che ciò accada. Può essere utile sottoporre i soggetti della stessa famiglia al test della progenie, che consiste nell'esame di tutti i soggetti della stessa famiglia, in modo da esercitare un controllo sulle qualità dei geni dei riproduttori. I controlli sulla displasia si effettuano dopo l'anno di età del soggetto, cioè al completamento dell'accrescimento osseo. In Italia la lettura ufficiale della displasia dell'anca prevede cinque gradi: A - normale, B - quasi Normale, C - leggera displasia, D - media displasia, E - grave displasia. Le terapie per i soggetti affetti da displasia possono essere di tipo conservativo (come il controllo del peso, controllo dell'attività motoria, la somministrazione di sostanze antiinfiammatorie non steroidi e di sostanze conservative per le cartilagini) o di tipo chirurgico. La triplice osteotomia del bacino si effettua dal sesto all'ottavo mese di età del cane e consiste nella rotazione del segmento acetabolare in modo che l'articolazione riesca a rimanere in sede; in questo modo si rallenta il processo degenerativo articolare dato dall'errato sfregamento. La DAR artroplastica che consiste nella costruzione di un tetto acetabolare artificiale, mediante un trapianto osseo, in modo da riuscire a trattenere la testa femorale. Questi tipi di interventi vengono effettuati quando non si ha di fronte una situazione degenerata. Altrimenti si deve prendere in considerazione la protesi dell'anca, intervento molto efficace ma dispendioso o, in alternativa, l'ostectomia della testa e del collo del femore e la miotomia del muscolo pettineo. Questi ultimi interventi sono praticati nel cane adulto o anziano, cioè quando non è più possibile intervenire con la triplice osteotomia del bacino o con la DAR e viene giudicata troppo costosa la protesi dell'anca.
Displasia del gomito (ED)
Si tratta di una patologia scheletrica che colpisce l'articolazione del gomito. La non perfetta congruenza articolare porta a fenomeni artritici, artrosici, distacco di frammenti ossei che provocano dolorabilità e zoppia nell'animale. I sintomi compaiono in genere intorno ai 4-8 mesi di età. Poiché la displasia del gomito è una patologia in parte ereditaria, i soggetti destinati alla riproduzione devono essere controllati radiologicamente.
L'esame si effettua dopo il compimento dei 12 mesi di età. Come per la displasia dell'anca, la lettura delle radiografie deve essere eseguita da centri ufficiali che appongono sul pedigree un numero:
0 - Normale
BL - Quasi normale
I - Artrosi lieve
II - Artrosi media
III - Grave artrosi
Come per l'anca anche per la displasia del gomito, in Italia i controlli sono fortemente raccomandati ma non sono al momento obbligatori.
LE MALATTIE EREDITARIE DELL'OCCHIO
Nei retrievers vi sono varie malattie oculari che si trasmettono per ereditarietà. Vi sono malattie che producono solo un'alterazione dell'aspetto estetico dell'animale, senza compromettere la sua salute e quindi sono di minore rilevanza:
Le oculopatie gravi che vanno invece considerate seriamente sono:
la cataratta che provoca opacità della lente o del cristallino e nei casi più gravi porta l'animale alla cecità. Può essere corretta chirurgicamente, ma è molto importante non riprodurre i soggetti che abbiano avuto questa patologia;
l'atrofia progressiva della retina (PRA) è la peggiore delle malattie oculari, considerando il fatto che non è curabile. In questo caso è molto importante togliere dalla riproduzione il soggetto e tutti i suoi ascendenti e discendenti. Fortunatamente in Italia sono stati riscontrati pochi casi;
l'atrofia progressiva centrale della retina provoca una degenerazione della retina e quindi la cecità dell'animale. Questa malattia è causata dalla errata alimentazione e da problemi metabolici. In Ialia non sono stati riscontrati casi;
displasia della retina che si diagnostica entro i primi tre mesi di vita e si manifesta con lesioni a pieghe, ad aree geografiche o con distacco di retina.